IL BITEPLANE (Cos’è, perché si fa, a chi può essere utile)
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IL BITEPLANE (Cos’è, perché si fa, a chi può essere utile)

Cari visitatori del mio blog, in questo articolo vi parlo di “bite”.

Il bite è un piccolo guscio di “plastica” trasparente, costruito su misura sulla forma dei vostri denti, che viene posizionato tra le arcate dentarie per modificare per alcune ore della giornata (soprattutto durante il sonno) il “combaciamento” tra i denti superiori e quelli inferiori.

Lo costruisce l’odontotecnico, su prescrizione e indicazioni dettagliate da parte dell’odontoiatra (che deve possedere opportune conoscenze di “gnatologia”, cioè la specialità odontoiatrica che si occupa di ripristinare la masticazione nei pazienti con problemi legati ad alterazioni di questa funzione).

Il bite viene progettato e fabbricato dopo aver rilevato le impronte del paziente (insieme a molti altri dati) che consentiranno all’odontotecnico di simulare in laboratorio, su apposite macchine, la masticazione di quella singola persona.

Lo si “indossa” incastrandolo su una delle arcate dentarie (se possibile l’inferiore), talvolta viene stabilizzato con dei piccoli ganci metallici. Lo scopo è consentire alle arcate di “scivolare” l’una sull’altra liberamente (o meglio: secondo i percorsi programmati dal gnatologo).

 

A chi è utile? Diverse categorie di persone, in particolare:

  • Chi ha dolore alle articolazioni della mandibola (o click, scatti, crepitii…). Sovente questi disagi sono dovute a sovraccarico dell’articolazione (spesso dovuto alla perdita dei denti posteriori) o ha un trauma, o a una posizione non ideale dei denti.
  • Chi soffre, al risveglio, di dolori ai muscoli di viso, collo spalle… In questo caso il problema è sovente il “serramento” cioè la contrazione incontrollata dei muscoli durante il sonno, per cui uno si sveglia come se avesse fatto “la maratona” con la mandibola… sovente, per lo sforzo fatto, si ritrova anche il collo sudato.
  • Chi, a causa di movimenti involontari durante il sonno (detti “bruxismo”) presenta usura anomala dei denti; questo, di norma, è dovuto a rapporti alterati fra i denti (l’organismo cerca di “limarli” per eliminare “inciampi” nei movimenti) o, più semplicemente, allo stress.

Trattandosi di disturbi differenti è ovvio che i bite non possono essere tutti uguali (tantomeno possono dare la stessa efficacia terapeutica quei dispositivi gommosi universali venduti in farmacia…). Ad esempio per i serratori (quelli “col collo che suda di notte”) vengono costruiti dei bite molto spessi, per mettere i muscoli in condizione di contrarsi con minore forza (come fare “braccio di ferro” con il braccio steso anziché piegato), per i bruxisti occorre saper ritrovare la posizione “naturale” della mandibola e “ricentrarla”, in modo che il nostro sistema neuromuscolare si senta nuovamente in equilibrio.

Il bite è anche molto utile per proteggere da usura precoce le grandi riabilitazioni protesiche in persone stressate o nervose, che potrebbero danneggiarle inconsapevolmente durante il sonno.

 

Questo tipo di dispositivo viene anche usato da molti sportivi professionisti per scaricare in un certo modo lo sforzo muscolare durante la performance atletica. Si racconta di sciatori e motociclisti che, attraverso uno specifico bite, cerchino di migliorare la curva a destra piuttosto che a sinistra…

 

Il bite viene anche utilizzato nella correzione della postura, ma qui ci addentriamo in un campo estremamente complesso e controverso, magari ne parleremo in un prossimo articolo…

 

Il grande vantaggio di questo apparecchio è che si tratta di una “modifica” reversibile, cioè se i benefici risultano inferiori al disagio di portarlo (cosa piuttosto rara), e sufficiente non metterlo più… mentre se funziona bene si possono utilizzare i dati raccolti per una correzione definitiva (ortodontica o protesica) della masticazione.

 

Una domanda che molti fanno è: “qualsiasi dentista può fornirmi un bite corretto”? la risposta è NO!!! La gnatologia è una specialità molto complessa da apprendere, occorre oltre a studiarla, accumulare molta esperienza. Anche io, pur avendo fatto alcuni corsi specifici, nel dubbio o in presenza di problemi complessi, mi rivolgo al mio “maestro di gnatologia”, il Dr. Piero Silvestrini di Genova, che ha dedicato gran parte della sua carriera a studiare questo tipo di problematiche.

 

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